✨🌌✨Commento al Vangelo di Domenica 12 Maggio 2024 ✨🌅✨Romena “IL TEMPO DELLA CURA”



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Ascensione, la certezza che il Signore resta con noi. www.avvenire.it/rubriche.

11-12 MAGGIO:
“IL TEMPO DELLA CURA”
www.romena.it

Da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, a Licia Colò, autrice di tantissimi reportage in tutto il mondo, tanti preziosi testimoni di questo tempo: ci saranno anche Joy Ezechiel e Rita Giaretta per portarci una bellissima storia di vita e di riscatto, Franco Michieli, esploratore; Armando Punzo, regista; Elisabetta Salvatori, attrice; Cristiano Lucchi, giornalista. E sono in arrivo altre novità…
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🌌✨DOMENICA 12 MAGGIO 2024✨⛩️✨Riflessione di Francesco Fiorillo✨Marco 16,15-20


Gesù ha un’ altra visone dell’amore di Dio:
l’armonia.
ll vangelo è per tutte le creature sognate da Dio, noi uomini chiamati a coltivare e custodire creato e creature, non schiacciandole, non annientandole, non usarle a nostro piacimento.
A tutte le creature dobbiamo portare tenerezza e rispetto, ecco il Vangelo. L’umanità è lo strumento che Dio ha scelto come brolungamento d’amore verso ogni creatura, noi tutti abbiamo il compito e la responsabilità di tenere l’armonia tra tutti gli esseri viventi.
Siamo tutti collegati.
Fraternità Monastero San Magno, Fondi (LT)
http://www.monasterosanmagno.it
twitter: monasterosanmagno
Facebook: f/ diventatuilcambiamento.

Antichissimo canto vedico | Meditare.net (meditazione, benessere, spiritualità)

https://youtu.be/Ej-pNP-PE_U?si=OEIh7AUQ-5UGae9-

Questo mantra è cantato prima di iniziare la meditazione collettiva; esso fa parte dell’antico Rkveda che risale ad oltre diecimila anni fa. Il suo significato interiore è:
“Muoviamoci in avanti insieme, cantiamo insieme e conosciamo le nostre menti; come i saggi del passato gioivano insieme la grandezza dell’universo, così anche noi seguiamo il loro esempio comportandoci similmente. Che le nostre aspirazioni siano le stesse, che i nostri cuori siano identici, che i nostri pensieri siano quelli di una sola mente affinchè possiamo vivere in armonia con il tutto.

— Leggi su www.meditare.net/wp/meditazione/antichissimo-canto-vedico/

https://youtu.be/Ej-pNP-PE_U?si=OEIh7AUQ-5UGae9-

200 anni fa, il #7maggio 1824, veniva eseguita per la prima volta la Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven, conosciuta come la Corale.

Inno alla Gioia, che è diventato il simbolo dell’Unione Europea.

🌄💢✴️Commento al Vangelo di Luigi Verdi 🌌🌈🌄5 Maggio 2024

VI Domenica di Pasqua – Anno B Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». Cosa ci chiede oggi Dio, cosa chiede ai suoi prima di andar via? Forse riti astrusi, l’adesione ad una dottrina filosofica complicata, la perfetta e rigida obbedienza a una religione? Il Dio Risorto, il Rabbi che aveva camminato per le strade di Palestina e si era imbarcato sulle onde del lago, che aveva pescato e salito monti per poter meglio abbracciare con lo sguardo e consolare quella folla di straccioni che lo seguiva, oggi ai suoi lascia invece parole tenere, di una tenerezza appassionata: «Restate con me, restate in me, amici miei…». La richiesta di Gesù è quella di imparare ad amare Dio da innamorati e non da servi, di non fuggire lontano dall’amore, Lui vuole una vicinanza da amanti: «Amore io voglio, non sacrifici» (Os. 6,6). «Rimanete nel mio amore»: perché l’amore, quando lo trovi, lo senti che non è solo un’emozione, uno stato d’animo, ma diventa un luogo, un posto dove stare e sistemarsi. L’amore si fa casa, capanna, nido. Nell’amore si entra e si sta, perché si sta troppo bene. E si sta con quella “gioia piena” degli uccellini nel nido: al sicuro, protetti, fra ali calde in cui accucciarsi. Eccoli i suoi ragazzi, me li immagino mentre ascoltano queste parole, loro smarriti e ritrovati; li vedo i loro occhi carezzare quel Maestro pazzo d’amore, l’amore di Dio. Mi sembra quasi di ascoltare il battito del loro cuore che si impenna mentre si sentono chiamare “amici”.
Proprio loro, che lo avevano tradito, che erano scappati, che lo avevano rinnegato, proprio loro come noi. «Amici che ci fanno sentire amati senza un perché. Che hanno quella dote speciale di farci sorridere. Che sanno tutto di noi e sanno il segreto delle piccole cose che ci fanno felici. Che anche quando non sono d’accordo restano con noi. Che perdonano ancor prima delle scuse» (J. Tolentino Mendoça). Noi amici Suoi, amici di un Dio che chiede amore e chiede di dare amore «gli uni gli altri»: non astrattamente, non solo la domenica, ma uno per uno, negli incontri della vita di ogni giorno. Uno ad uno, quelli che troviamo sulla nostra strada: nei mille frammenti delle nostre giornate, nel groviglio delle nostre relazioni è lì che si nasconde la domanda di Dio. «Un Dio onnipotente che chiede amore / talmente onnipotente che non tutto può / Che quando ama sa anche essere il più fragile» (J. Twardowki). Solo questo tendere all’amore, solo questo restarci immersi, come un tuffo «in quell’oceano d’amore che è Dio» (Padre Vannucci) e nuotarci dentro sentendoci sostenuti, sfiorati e carezzati e, soprattutto, incomprensibilmente amati. (Letture: Atti degli Apostoli 10,25-27.34-35.44-48; Salmo 97; Prima Lettera di Giovanni 4,7-10; Giovanni 15,9-17)
www.avvenire.it/rubriche/pagine/siamo-amici-di-dio-amati-senza-un-perche

✨🌌✨E poi la vita ci insegna che bisogna sempre volare in alto. Più in alto dell’invidia, più del dolore, della cattiveria…🌅

Più in alto delle lacrime, dei giudizi. Bisogna sempre volare in alto, dove certe parole non possono offenderci, dove certi gesti non possono ferirci, dove certe persone non potranno arrivare mai.
✨🌹Alda Merini🌹✨️

✴️Buona domenica nella…

“FIDUCIA”

Diverse volte all’orizzonte nuvole basse non lasciano vedere il sorgere del sole, ma il cielo già si tinge dei suoi primi colori.

E’ come un prolungamento d’attesa, una fiducia richiesta, come a ricordare che l’inizio non sempre è facile, ma alla fine regnerà la Vita. Bisogna imparare dagli alberi che, immobili e attenti, sono intenti ad ascoltare il passaggio dalla notte al giorno. E’ questo il tempo per chiedersi: che mi donerà questa giornata? “Da’ ad ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita” mi sussurra Mark Twain. Ed io voglio crederci, per cui spalanco le braccia, chiudo gli occhi, respiro profondamente , e sento disegnarsi un sorriso sul volto. Basterà questo per essere pronti.

da “Buongiorno Infinito” di Giorgio Bonati

Domenica 5 Maggio ✨🌌🌈⛩️🌅 Francesco Fiorillo👣🐾

DOMENICA 5 MAGGIO 2024
Riflessione di Francesco Fiorillo
Credo che il mondo sia sostenuto dall’amore invisibile.
Dai gesti feriali
Dalla madre che al mattino mette sul fuoco
il tegamino per il latte
Dal padre che alla sera porta fuori la spazzatura da casa.
Dal figlio che scrive un biglietto d’auguri per la sua sorellina.
Dall’amico che ti viene a prendere quando la tua auto è in panne.
Dalla carezza che dai ad un cane randagio
Dal piantare un fiore nel tuo giardino
Da un sospiro silenzioso di notte
Da tutti i gesti invisibili che reggono questo
mondo.
don Francesco

Di buon mattino🌅✨Ermes Maria Ronchi🌅 10 cammelli inginocchiati


Dieci cammelli inginocchiati 11a edizione di uno dei bestseller di padre Ermes Ronchi: parole evocative e metafore suggestive per dire il fascino della preghiera come spazio di crescita in umanità.
Ermes Ronchi è una delle voci più amate e apprezzate della spiritualità cristiana. È autore di numerosi libri su temi biblici e spirituali. Tra questi, Dieci cammelli inginocchiati. Variazioni sulla preghiera, volume di grande successo che torna ora in libreria in una nuova edizione.
Come dice chiaramente il sottotitolo, il libro non è un trattato sulla preghiera. Quest’ultima, infatti, è una dimensione, un tema che pone così tante domande – Che cos’è la preghiera? Come pregare? Quando pregare? E così via… – che diventa difficile, se non impossibile, affrontarlo e svilupparlo in modo sistematico. Alla ‘trattazione’ l’Autore predilige, dunque, e offre al lettore una ‘narrazione’ della preghiera.
La preghiera può essere spiegata meglio attraverso un linguaggio poetico, evocativo, che lascia spazio alla percezione del mistero. Per queste sue ‘variazioni’,padre Ermes Ronchi si ispira costantemente al testo biblico, che rilegge in modo non scontato. Si tratta di riflessioni coinvolgenti, presentate con un linguaggio molto vicino alla quotidianità e per questo comprensibile al vasto pubblico, che può trovare nel libro alcuni input originali per riflessioni stimolanti.

Un libro adatto alla riflessione personale, ma anche utile per animatori di gruppi di preghiera. Un testo che torna in libreria nell’Anno dedicato proprio alla Preghiera, in vista del Giubileo del 2025.
www.paoline.it/

✨⛩️✨È yūshū no bi 有終の美, che ha in coda il kanji di «fine» (終) e, in testa, quello di «essere» (有). Un’espressione che si usa in coppia con la «bellezza» che è bi (美).🌅⛩️🌅

03/05/2024
Laura Imai Messina
«Esiste in giapponese una parola, un concetto che racchiude la fine e la sua bellezza, «la bellezza della fine», il «bel finale».
È yūshū no bi 有終の美, che ha in coda il kanji di «fine» (終) e, in testa, quello di «essere» (有). Un’espressione che si usa in coppia con la «bellezza» che è bi (美).
Lasciare un lavoro, ad esempio, sottintende tanti sentimenti: l’eccitazione per quello che verrà, l’inquietudine per un futuro che non si conosce, talvolta anche la stanchezza e l’impazienza. Ci si vorrebbe subito gettare nella fase successiva, eppure serve agire in modo da lasciarsi dietro rapporti pacifici e armoniosi, una scrivania ordinata e un ultimo lavoro fatto bene. Essere consapevoli di yūshū no bi è anche lasciare una stanza d’albergo dopo aver rifatto il letto, aver piegato lo yukata, aver gettato ogni rifiuto nel cestino e aver magari anche annodato gli estremi del sacchetto della spazzatura. Oppure è passare una mano sulla superficie del tavolo di un caffè, raccogliere le briciole in un palmo, allineare la sedia e il tavolo nella posizione originale. […]
Yūshū no bi è lasciare pulito un bagno dopo l’utilizzo, l’abitudine di piegare a triangolo la carta igienica per facilitare chi verrà dopo, smistare i rifiuti, ripiegare i teli dopo aver fatto hanami; è mettere in ordine i banchi, strofinare le superfici e i pavimenti prima di lasciare un’aula, come ai bambini giapponesi si insegna a fare a scuola. […]
È yūshu no bi un concetto che si può adattare a ogni situazione. È l’insignificanza della vita che nella fine sa acquistare peso, volume e bellezza.»
da «Wa, la via giapponese all’armonia» @tea.libri
🎈 È con questo sentimento che parto stamattina. Prenderò due aerei per rifare il viaggio inverso verso il Giappone. Torno a casa da Ryōsuke e dai bimbi che sono tanto ansiosi di vedermi. La mamma la operano mentre sono in volo, e avrò notizie solo all’arrivo. Ma tutto ciò che doveva essere fatto è stato fatto. Concludo con un senso di gratitudine profonda questo viaggio. Grazie per avermi accompagnato ♥️
📷 Yulyli ユリリイ

🌌⛩️🌌Satsuki 皐月 è maggio ⛩️Maggio porta il nome delle azalee.🎏🌅⛩️🌅«L’isola dei battiti del cuore» (Piemme) ha vinto la VII Edizione del #PremioWondy Giuria Popolare, grazie di cuore a tutti coloro che hanno votato per me! ❤️🌌

Satsuki 皐月 è maggio 🎏

«Maggio porta il nome delle azalee, satsuki 皐月.
E tuttavia pare sia il risultato di una modifica del nome originario che suonava piuttosto come sanae-zuki 早苗月, ovvero “il mese delle piantine di riso”: un riferimento alla consuetudine agricola di trapiantarle in questo periodo dal semenzaio al campo.

Tra gli altri nomi di maggio: tagusa-zuki , «il mese delle gramigne delle risaie»; tachibana-zuki , «il mese del mandarino selvatico»; samidare-zuki , «il mese delle piogge che cadono prima dell’estate», nome quest’ultimo che conferma lo spostamento indietro del calendario solare rispetto a quello lunare. Il tempo era costantemente nuvoloso, il cielo gonfio di nubi, tanto che non era possibile osservare la luna (tsukimizu-zuki ).»

da “Tokyo tutto l’anno: Viaggio sentimentale nella grande metropoli” @einaudieditore

🎈 L’ennesimo treno. Oggi vado e torno da Milano a Roma e contrario, in giornata. Sono esausta. Domani ultimo giorno di Italia, poi torno a casa.

SUN vs. Stephenson 2-18

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Immagini fuori dalla logica umana in questo filmato che ritrae il Sole con Stephenson 2-18, una delle stelle più grandi conosciute. Buona visione
Stephenson 2-18 è conosciuta anche con i nomi di RSGC2-18 e Stephenson 2 DFK 1. La supergigante rossa si trova a circa 20.000 anni luce di distanza dalla Terra in direzione della costellazione dello Scudo (il video che trovate a fine articolo del paragone con il Sole è incredibile). Si trova all’interno dell’enorme ammasso stellare aperto di Stephenson 2 in compagnia di altre 25 supergiganti rosse (è un record tra gli ammassi conosciuti). Inoltre è il secondo più massiccio tra quelli della Via Lattea (30-50 mila masse solari) ed ha un’età stimata tra i 14-20 milioni di anni…
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www.passioneastronomia.it/guarda-il-sole-paragonato-a-una-delle-stelle-piu-grandi-conosciute-il-video-e-pauroso/

Senza frode imparai la sapienza e senza invidia la dono,non nascondo le sue ricchezze. Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini; quanti se lo procuranosi attirano l’amicizia di Dio,sono a lui raccomandatiper i doni del suo insegnamento.

✴️⛩️✴️ Lo dico da sempre ma più il mondo lo si ama più viene voglia di proteggerlo. Più che indignarsi per le sue storture, serve amarlo, avere fiducia. Altrimenti l’energia per migliorarlo da dove la si crea? 🌌🌈🌅

Laura Imai Messina
Sabato 27/04/24
Scegliere il lato migliore del mondo è una questione etica, una decisione che – una volta presa – porterà delle conseguenze importanti. È la mia scelta qui e altrove.
Accade quando si guarda il mondo con pazienza, con la lentezza e la fatica dei passi anziché con la velocità di un’auto da corsa (perché nulla che vada troppo veloce rivela del paesaggio l’esatta forma), quando si tiene per sé lo scontento – lo si rivela, certo, ma solo a chi ci è più vicino, ci conosce e non fraintende la rabbia per odio, qualcuno che possa fare concretamente qualcosa per diminuirne il peso -, accade quando si comprende la forza del contagio, quello che nasce dall’orrore (e quindi ne diffonde il malessere) e quello dell’allegria, che mette addosso una tale energia.
Lo dico da sempre ma più il mondo lo si ama più viene
voglia di proteggerlo.
Più che indignarsi per le sue storture, serve amarlo, avere fiducia.
Altrimenti l’energia per migliorarlo da dove la si crea?

È per questo che (anche se è raro ormai io venga fraintesa), a chi non capisce lo sforzo di mostrare di ogni cosa la bellezza, la poesia, rispondo che è una grande fatica, l’esatto opposto della superficialità. È piuttosto una linea, un’etica stretta. Una scelta di vita.
Io il mondo voglio migliorarlo e quanto più mi sarà possibile mettere in luce il meraviglioso (che, in realtà, è sempre di più ma anziché urlare parla molto piano – e quindi si sente di meno) lo farò. La rete non è fatta per “approfondimento” ma per “suggerimento”. Il proseguo della ricerca su ogni argomento o riflessione ognuno lo farà da sé.
🌱 Buonasera dallo stesso fuso. Tornata a Milano , salvata di nuovo da Donatella e Franco, stasera dovrò ritagliarmi qualche ora per scrivere il diario. Peraltro nel volo tra Bucarest e Milano ho sviluppato un nuovo progetto. Ai bimbi manca la mamma, domani zoom. La mia di mamma ha subìto l’ennesimo rimando e aspetta in ospedale in attesa la operino. Notiziole così. 🌅✴️
Ho saltato per giorni i fusi e le lingue. Mi sono confusa, ho perso mille volte le parole. Ho imparato il frusciare della voce dell’interprete che pare davvero un vento che ti segue.
Trovo una familiarità stupefacente con il romeno, tanto da credere di capire le parole. Sono lampi, solo lampi, come stare in una stanza buia e d’un tratto, e in molti tratti, accendere la luce.
E ancora, tutto è a pezzi, pensavo in questi giorni. Lo è anche la nostra visione sul mondo. Per ogni battito di ciglia c’è una interruzione, per ogni momento di astrazione ecco che pur guardando qualcosa, non vediamo nulla.
Lo notavo camminando per le vie lisce, bianche e ricostruite di Varsavia con Marta accanto, lei che mi raccontava il dolore del suo popolo. Ha ereditato il trauma da generazioni precedenti, mi diceva, ecco perché la nostra letteratura appare tanto cupa. Lo ha ereditato così come si ricevono un paio d’occhi, l’attitudine al riso, il suono di uno starnuto: naturalmente, senza saperne il perché.
Lo notavo anche percorrendo i viali trafficati e bellissimi di Bucarest con Cristina, lì dove l’intermittenza della cura ha dato vita a una città ruvida e affascinantissima. Un edificio elegante, una rimessa lurida, un negozio tutto vetri e lucine, una mendicante con le gambe gonfie e un fazzoletto sul capo.
Tutto è a pezzi, solo nella parzialità il mondo ci arriva.
A cena, adesso, mi isolo un momento per scrivere queste righe e sento la felicità immensa ricavata dall’essere divenuta una persona capace di chiedere scusa ma di dare la priorità a ciò a cui tiene. Anche a questo frammento di riflessione che per me è così importante.
📷 In foto pezzetti di gioia grande.

“Tante volte un ostacolo è solo un messaggio che la vita ti dà. Devi trovare un’altra strada, ma non vuol dire che non puoi arrivare a destinazione.”

🌌Auguri Buon 🌌Compleanno🌌

🌌💢🌈Luigi Verdi✴️ commento al vangelo 28 aprile 2024🌄⛩️🌌


Dio ci chiede di portare frutto dentro la vita
Commento al Vangelo su Avvenire
LèggiAmo
28 Aprile 2024
Omelia di Paolo Costa
In questa serata, qui nella Pieve di Romena, abbiamo sentito questo Vangelo: “rimanete in me”.
Pensate che sia solo il discorso di pregare, di andare a messa? Cosa vuol dire rimanere legati come il tralcio alla vite?
Vuol dire fare come ha fatto Lui. Capite che siamo sempre nel campo dei gesti e Lui cosa ha appena fatto? Ha lavato i piedi!
Per amore si è messo a servizio nostro, ci ha insegnato che 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐛𝐮𝐨𝐧 𝐏𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐚 𝐧𝐨𝐢 𝐞̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢 𝐚𝐦𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐚𝐧𝐝𝐨𝐜𝐢 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚!
Questa caratteristica ha un aspetto un po’ doloroso: se il tralcio non porta frutto viene potato; non è la sofferenza, non è il dolore. Cosa hanno fatto di male i nostri genitori che hanno perso i loro figli?
𝐍𝐨𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢 𝐡𝐚 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐚; 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐜𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐢𝐯𝐚 𝐚𝐝𝐝𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐞𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞̀ 𝐜𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢.
Invece viene potato il tralcio che è secco, quello che è fermo, quello che non ha voglia di camminare, di crescere, che dice “sì è sempre fatto così”; deve essere potato perché sotto è pieno di vita che vuol venir fuori. Anche 𝐢𝐧 𝐧𝐨𝐢 𝐜’𝐞̀ 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐮𝐨𝐥 𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐟𝐮𝐨𝐫𝐢, 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞, 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐟𝐢𝐝𝐮𝐜𝐢𝐚. 𝐋𝐮𝐢 𝐩𝐨𝐭𝐚, 𝐋𝐮𝐢 𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐧𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀: meno cose abbiamo, meno casini abbiamo, meglio è. 𝐂𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐧𝐟𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐥𝐜𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐟𝐫𝐮𝐭𝐭𝐨.
Quindi se rimaniamo uniti a Lui portiamo frutto. La cosa bella la dice verso la fine: “𝐬𝐞 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐞𝐭𝐞 𝐢𝐧 𝐦𝐞, 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐭𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐞𝐭𝐞 𝐞 𝐯𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐝𝐚𝐭𝐨.
𝐔𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐦𝐚, 𝐮𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐞̀ 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐝 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢, 𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨, 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐟𝐞𝐝𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐯𝐞.”
Allora con questi tre spunti stasera 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐨’ 𝐢𝐧 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐧𝐨𝐢 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐮𝐧𝐢𝐭𝐢 𝐚 𝐋𝐮𝐢, 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐨𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐟𝐫𝐮𝐭𝐭𝐨.
E adesso proviamo a chiedere a Lui quello che ci sta nel cuore in questo momento di silenzio.
Paolo Costa