…E il suo silenzio era lo spazio del ricordo. Il suo corpo morto era carico dei loro ricordi perduti…Era una poesia.
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COMBONIANUM – Spiritualità e Missione
C’è una storia. Non mi stanco di ripeterla. Mi capitò di leggerla in un libro di G. G .Marquez, molto tempo fa…
Riguarda un paese,
un borgo di pescatori,
perduto nel nulla/ovunque,
aria intrisa di noia,
un susseguirsi monotono di giorni,
le stesse parole vuote,
gli stessi giorni vuoti,
gli stessi volti vuoti,
gli stessi corpi vuoti,
dove non vi sia ricordo di passione, né di slancio vitale….
Un giorno qualunque a un ragazzo accadde di avvistare al largo una strana sagoma galleggiante. Si mise a urlare. L’intero villaggio accorse. In un luogo come quello, anche una sagoma insolita era motivo di eccitazione. E si piazzarono sulla spiaggia, a guardare, in attesa. Finché il mare, lentamente, senza fretta, portò quella cosa, e per gran delusione generale, la depositò sulla sabbia.
Un uomo morto.
I morti sono tutti simili tra loro; non rimane altro da fare che seppellirli. In quel villaggio…
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