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da: Lezioni di immortalità
FLAMINIA CRUCIANI
La scrittura è in me il passaggio, entrata, uscita,
dimora dell’altro che io sono e non sono,
che io non so essere, ma che sento passare,
che mi fa vivere – che mi lacera, m’inquieta, mi altera, chi?
Una, uno,…Hélène Cixous
LE OSTERIE
A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti
dove la gente culmina nell’eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
meglio l’acre vapore del vino
indenne,
meglio l’ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite.
LE OSTERIE, ALDA MERINI (MILANO, 1931 – 2009)
I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.