“DIO NON SALVA DALLA SOFFERENZA, MA NELLA SOFFERENZA; NON PROTEGGE DALLA MORTE, MA NELLA MORTE. NON LIBERA DALLA CROCE MA NELLA CROCE”
Inizia con la Domenica delle Palme la settimana suprema della storia e della fede. In quei giorni che diciamo “santi” è nato il cristianesimo, è nato dallo scandalo e dalla follia della croce. Lì si concentra e da lì emana tutto ciò che riguarda la fede dei cristiani.
Per questo improvvisamente, dalle Palme a Pasqua, il tempo profondo, quello del respiro dell’anima, cambia ritmo: la liturgia rallenta, prende un altro passo, moltiplica i momenti nei quali accompagnare con calma, quasi ora per ora, gli ultimi giorni di vita di Gesù: dall’entrata in Gerusalemme, alla corsa di Maddalena al mattino di pasqua, quando anche la pietra del sepolcro si veste di angeli e di luce.
Sono i giorni supremi, i giorni del nostro destino.
E mentre i credenti di ogni fede si rivolgono a Dio e lo chiamano nel tempo della
loro sofferenza, i cristiani vanno a Dio nel tempo della Sua sofferenza.Gesù entra nella morte e la attraversa. E a Pasqua ci prende dentro il
vortice del suo risorgere.
Il #Vangelo della domenica delle Palme commentato da Alberto Maggi
Vieni, vieni chiunque tu sia, sognatore, devoto, vagabondo, poco importa. Vieni ...
Juan Medina, Josefa, 17 giugno 2018, agenzia Reuters/Contrasto. Josefa, la donna di origini camerunensi sopravvissuta aggrappandosi a un pezzo di legno per due giorni tra le onde prima di essere recuperata in mare. Questa foto è stata anche vittima di numerosi oltraggi mediatici.
www.monasterodibose.it/preghiera/vangelo/12936-tentazione-perdono
Domenica delle Palme
Lc 22,14-23,56
di ENZO BIANCHI
Per Luca la passione è l’ora dell’estrema tentazione satanica che assale Gesù, assale i discepoli e quindi anche la chiesa. Gesù sa vincerla con la preghiera, mentre lo stesso non può dirsi di Pietro e degli altri Undici, della chiesa… In questo vangelo vi è un accento particolare posto sul perdono che Gesù sa dare anche in quest’ora, l’ora dei suoi nemici, l’ora che egli stesso definisce come quella delle tenebre. Guardando a Gesù crocifisso, l’unica autentica contemplazione cristiana, si può passare dalla contemplazione al pentimento e alla conversione, che è sempre un ritorno sulle sue tracce.
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