
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.


Gesù ha sempre aperto strade, si definisce la porta, la via, il pane, il figlio dell’uomo; tutti termini che portano a camminare, a crescere.
Gesù dirà nel vangelo di oggi: «Andiamocene altrove», non cede ai facili entusiasmi, non gli interessa il successo o farsi vedere, non tiene conto dei programmi. Si muove liberamente, dalla piazza al deserto, dal deserto la sinagoga, dalla sinagoga al mare, dal mare alla montagna, dalla montagna alla casa. Non puoi trattenerlo questo Gesù perché non vuole farsi confondere con gli idoli, non sopporta che noi stagniamo, che ci blocchiamo, che ci fermiamo: vuole che noi camminiamo.
(don Luigi)
Vangelo della domenica: Mc 1,29-39


